Giù al mare… il suo piccolo monolocale...
Ci arrivammo dopo una corsa fra le stradine della pineta, le piante di mirto selvatico, aromi di salvia, menta e rosmarino… nel profumo di una notte al confine con il sale.
Giocavamo come bimbi… lui che mi prendeva ed io che gli sfuggivo nella tormentata brama di averlo. Potevo leggere il desiderio nel suo sguardo… l’ansia di possedermi. Le nostre risate si fecero più lievi, in nostro affanno non si placò neppure nella profondità di un bacio che scivolava dentro. Arrivammo sulla riva , ci sedemmo sulla sabbia , ascoltammo la voce del mare, lo respirammo. Io cingevo le mie gambe sul suo bacino, i miei seni sule sue spalle. Ancora una volta fuggii la presa… di corsa verso il nido. Il tempo di varcare la soglia… Ci perdemmo in un assaggio di frutta senza mai smettere di osservarci.
Indossavo un jeans… rigorosamente scalza accesi qualche candela… dolce il rumore delle onde sulla battigia. Ci baciammo con una passione tale da sentire i sensi vibrare. Non ricordo come ci trovammo senza veli uno di fronte all’altro… avevamo smesso di correre ma non di giocare. I baci divennero ancora abissali , le sue mani si insinuavano in ogni dove… Il piacere era intenso mentre i corpi si esploravano. Ogni centimetro della mia pelle era coinvolto in un vertice nel quale ci perdemmo entrambi… si soffermò sul mio seno e adorava sentire la reazione del mio corpo. Toccai con mano le sue labbra mentre la sua lingua si insinuava dolce… Gli baciai le spalle e lo assaporai. Avvertì il mio piacere fra le gambe, come io sentii il suo… Non smetteva mai di tenermi strette le mani. Mi piaceva… fino a quando volli sentirlo parte di me. Ci unimmo in una danza frenetica ma dolce… Amava passare le sue mani fra i miei capelli, adoravo sentire crescere il suo piacere… fra le mie gambe. Si ritrasse, ci sedemmo avvinghiati. Stretti in un abbraccio forte… ancora ci esplorammo, il letto divenne un campo di battaglia… mentre ci donavamo senza riserve.
Avevamo spento i cellulari, nessuno poteva violare quella dimensione. Mi chinai sui suoi piedi piano scalai le sue gambe… assaporando la pelle salmastra. L’odore della notte ci travolse… le sue parole appena sussurrate mi penetrarono laddove godere era un imperativo voluto. Non ricordo cosa dissi… ricordo solo che con i movimenti delle mie mani lo accompagnarono in ogni dove… insieme godemmo di un sentimento che era nostro, di una passione travolgente. Sentirlo in me, faceva si che lui mi sentisse sua completamente. Spossati, ci concedemmo una tregua sulla riva, inesorabilmente finimmo in acqua... parte essenziale di entrambi, per poi ricominciare mentre piano lasciava scivolare le sue dita sul mio profilo. Movimenti sempre più audaci… il nostro sorriso nello stesso istante in cui scoppiò il piacere.
Il suo calore mentre godevamo l’attimo.
Giù al mare… il suo piccolo monolocale, fra aromi selvatici come il mirto.
Elsa