domenica 26 luglio 2009

john mary... babbo

John Mary... ( Giovanni Maria)
spesso ti chiamo così...
l'azzurro dei tuoi occhi che diventa severo alle volte mi inibisce... come quando ero piccola e bastava un tuo sguardo.
John Mary...
oggi so da chi ho preso la mia "insana" passione per la lettura... come quando ero piccola e ti vedevo chinato sul tuo quotidiano.
John Mary...
io e Te non abbiamo mai avuto un gran dialogo... come sei sardo e granitico nelle tue poche parole mentre io parlo fino a sfinirmi.
spesso ti chiamo così...
poche volte ho attraversato il tuo sguardo e sono riuscita carpirti quanto basta... come quando ero piccola e tu vigilavi su di me.
John Mary...
quando rivedo le tue foto, penso che mi sarei innamorata di uno bello e forte come Te... non se avessi saputo che fossi così silente.
spesso ti chiamo così...
forse l'acqua che ho nello sguardo l'ho presa dal Tuo Ammiraglio ( mamma )... ma io non porto i gradi e non li voglio.
John Mary...
babbo, oggi reggo l'azzurro severo... ma non capisco il motivo del suo perenne esserLo... tutto ciò da quando ho compreso la sensibilità che cela.
Tua figlia.
Elsa

martedì 21 luglio 2009

silente...



Dissolta su una pelle di qualità
la pelle girovaga senza una meta
il corpo tace,
silente nei rumori ovattati.
Perchè la vita è un eterno movimento
come il sale,
unica musica che culla le notti.
Elsa

mercoledì 15 luglio 2009

il seguito del seguito...



Giù al mare… il suo piccolo monolocale...
Ci arrivammo dopo una corsa fra le stradine della pineta, le piante di mirto selvatico, aromi di salvia, menta e rosmarino… nel profumo di una notte al confine con il sale.
Giocavamo come bimbi… lui che mi prendeva ed io che gli sfuggivo nella tormentata brama di averlo. Potevo leggere il desiderio nel suo sguardo… l’ansia di possedermi. Le nostre risate si fecero più lievi, in nostro affanno non si placò neppure nella profondità di un bacio che scivolava dentro. Arrivammo sulla riva , ci sedemmo sulla sabbia , ascoltammo la voce del mare, lo respirammo. Io cingevo le mie gambe sul suo bacino, i miei seni sule sue spalle. Ancora una volta fuggii la presa… di corsa verso il nido. Il tempo di varcare la soglia… Ci perdemmo in un assaggio di frutta senza mai smettere di osservarci.
Indossavo un jeans… rigorosamente scalza accesi qualche candela… dolce il rumore delle onde sulla battigia. Ci baciammo con una passione tale da sentire i sensi vibrare. Non ricordo come ci trovammo senza veli uno di fronte all’altro… avevamo smesso di correre ma non di giocare. I baci divennero ancora abissali , le sue mani si insinuavano in ogni dove… Il piacere era intenso mentre i corpi si esploravano. Ogni centimetro della mia pelle era coinvolto in un vertice nel quale ci perdemmo entrambi… si soffermò sul mio seno e adorava sentire la reazione del mio corpo. Toccai con mano le sue labbra mentre la sua lingua si insinuava dolce… Gli baciai le spalle e lo assaporai. Avvertì il mio piacere fra le gambe, come io sentii il suo… Non smetteva mai di tenermi strette le mani. Mi piaceva… fino a quando volli sentirlo parte di me. Ci unimmo in una danza frenetica ma dolce… Amava passare le sue mani fra i miei capelli, adoravo sentire crescere il suo piacere… fra le mie gambe. Si ritrasse, ci sedemmo avvinghiati. Stretti in un abbraccio forte… ancora ci esplorammo, il letto divenne un campo di battaglia… mentre ci donavamo senza riserve.
Avevamo spento i cellulari, nessuno poteva violare quella dimensione. Mi chinai sui suoi piedi piano scalai le sue gambe… assaporando la pelle salmastra. L’odore della notte ci travolse… le sue parole appena sussurrate mi penetrarono laddove godere era un imperativo voluto. Non ricordo cosa dissi… ricordo solo che con i movimenti delle mie mani lo accompagnarono in ogni dove… insieme godemmo di un sentimento che era nostro, di una passione travolgente. Sentirlo in me, faceva si che lui mi sentisse sua completamente. Spossati, ci concedemmo una tregua sulla riva, inesorabilmente finimmo in acqua... parte essenziale di entrambi, per poi ricominciare mentre piano lasciava scivolare le sue dita sul mio profilo. Movimenti sempre più audaci… il nostro sorriso nello stesso istante in cui scoppiò il piacere.
Il suo calore mentre godevamo l’attimo.
Giù al mare… il suo piccolo monolocale, fra aromi selvatici come il mirto.
Elsa

sardegna ENI si FOTTE la CHIMICA...



Da oggi a Porto Torres inizia il blocco del pontile che consente lo scarico delle merci... Ergo non avremmo carburante neppure per le auto.
La protesta dei 20.000 finalmente è stata ascoltata!!! I disguidi per noi sono insopportabili ma resisteremo nell'appoggiare questa forma di protesta.
Eni... ergo lo Stato si fotte la chimica ufficialmente... la cosa era palese fin da quando era Soru il governatore della regione... adesso è cosa fatta!!! L'impianto di cracking si ferma inesorabilmente, lasciando a casa tante persone disperate.
Il titolo di un quotidiano locale esprime le parole del premier ( bontà sua )... mentre oramai il problema non è la terza settimana del mese, ma il mese intero.
Per noi il G8 aveva una valenza solo infrastrutturale... disperato bisogno di strade e porti... promessi, inoltre sostenuti dai fondi FAS... Tutto a puttane... insieme all'unico hotel a 6 stelle che alla Maddalena, la carissima Mercegaglia ha scippato agli impreditori sardi... il potere d'acquisto ovviamente stava altrove e non sull'isola... Dopo lo smantellamento della base americana ai sardi rimane in mano un bel nulla.
Qualcuno mi chiede spiegazioni su un mojito ed un rutto eh...
Elsa

sabato 11 luglio 2009

si dice...



Si dice, ci fosse in giro un tizio un pò strano,
si dice avesse uno strano nome, G8...
bizzarro appellativo però...
Si dice anche, fame nel mondo e tanti soldi...
Ma devono essere le solite malelingue.
Se fosse vero il nome del tizio... un mojito ed un rutto.
I soliti pettegolezzi... consueta maldicenza, mah !!!
La Cina... osservo il mare e sogno la mia barca a vela.
ELSA

lunedì 6 luglio 2009

la trasparenza...



Il mare di Spargi...

venerdì 3 luglio 2009