Giornata pesante... Pochi passi svelti che sanno di pioggia… ho bisogno di parlare con Rachele. Forse è la prima volta che sento un esigenza forte e quasi indispensabile nei suoi confronti.
Di intimità vera… ho qualcosa dentro che mi rende profondamente inquieta. Mi fiondo al pub, stante la pioggia, pervasa dal caldo. Non ho avuto il tempo di passare da casa per cambiarmi, poco male me ne frego. La cerco con lo sguardo… la scorgo mentre canta… con un cenno la saluto, lei annuisce. Mi fa capire che mi raggiungerà di li a poco. Mi sento pervasa da un forte senso di nausea, mi chiudo con la mia formalità nel cesso delle donne…caccio fuori l’anima… e finalmente piango e piango, sempre chiusa nel cesso delle signore. Rachele mi raggiunge… si ritrova davanti uno straccio di woman. Cerca di calmarmi, le chiedo la cortesia di tacere… ho bisogno di essere ascoltata. Lei comprende. Inizio col dirle che per me non è mai stato facile aprirmi con nessuno, riconosco di avere un carattere complesso e troppo spesso ermetico ( stante l’apparenza)… Mi scuso per le troppe volte che non ho ascoltato i suoi consigli… sovente stavo con lei ma con la testa altrove… errore imperdonabile… il suo buonsenso finiva spesso per darmi ai nervi… adesso ne avevo un bisogno tremendo… ci sono episodi in una vita che spesso si cerca di rimuovere… ma poi ritornano e ti presentano il conto esenti i saldi di fine stagione.. Mi sono tenuta dentro per troppo tempo le mie verità nascondendo il mio volto dietro alla nota maschera di cristallo, si è infranta ed ora i suoi frammenti cospargono la mia anima. Lei ha sempre visto in me la forza e la spensieratezza , come attrice ho vinto l’oscar dell’ipocrisia. Silente mi ascolta…il trucco di fine giornata mi riga il viso… me ne fotto. Ci spariamo in vena litri di tisana… Rachele con dolcezza mi sussurra, la mia bella e dolce Elsa… Cazzo non voglio sentire quella parola… bella un accidenti… la mia risposta. Fin da piccola quella parola mi stava stretta… ne avrei gradito molte altre. Si materializzano gli spettri dell’infanzia… Ritorno al cesso delle donne… ennesimo conato… Le chiedo di aiutarmi a somatizzare una perdita perché la mia fragilità è al culmine. Il suo volto si accende di un incazzo atteso… merda non l’avevo mai vista così, la figlia dei fiori… mi apostrofa con parole per nulla gentili… mi tocca laddove a nessuno è… era permesso. Adesso ascolto… finalmente ascolto… sono inerme… ho bisogno di quelle parole… come delle sue essenze… come del suo parlare piano…
Ma forse è tardi. Ho il timore di aver perso un amica… con aria dolente la saluto, mentre cammino sull’ asfalto intriso di pioggia… in solitudine aspetto l'alba vicino all'acqua.
Di intimità vera… ho qualcosa dentro che mi rende profondamente inquieta. Mi fiondo al pub, stante la pioggia, pervasa dal caldo. Non ho avuto il tempo di passare da casa per cambiarmi, poco male me ne frego. La cerco con lo sguardo… la scorgo mentre canta… con un cenno la saluto, lei annuisce. Mi fa capire che mi raggiungerà di li a poco. Mi sento pervasa da un forte senso di nausea, mi chiudo con la mia formalità nel cesso delle donne…caccio fuori l’anima… e finalmente piango e piango, sempre chiusa nel cesso delle signore. Rachele mi raggiunge… si ritrova davanti uno straccio di woman. Cerca di calmarmi, le chiedo la cortesia di tacere… ho bisogno di essere ascoltata. Lei comprende. Inizio col dirle che per me non è mai stato facile aprirmi con nessuno, riconosco di avere un carattere complesso e troppo spesso ermetico ( stante l’apparenza)… Mi scuso per le troppe volte che non ho ascoltato i suoi consigli… sovente stavo con lei ma con la testa altrove… errore imperdonabile… il suo buonsenso finiva spesso per darmi ai nervi… adesso ne avevo un bisogno tremendo… ci sono episodi in una vita che spesso si cerca di rimuovere… ma poi ritornano e ti presentano il conto esenti i saldi di fine stagione.. Mi sono tenuta dentro per troppo tempo le mie verità nascondendo il mio volto dietro alla nota maschera di cristallo, si è infranta ed ora i suoi frammenti cospargono la mia anima. Lei ha sempre visto in me la forza e la spensieratezza , come attrice ho vinto l’oscar dell’ipocrisia. Silente mi ascolta…il trucco di fine giornata mi riga il viso… me ne fotto. Ci spariamo in vena litri di tisana… Rachele con dolcezza mi sussurra, la mia bella e dolce Elsa… Cazzo non voglio sentire quella parola… bella un accidenti… la mia risposta. Fin da piccola quella parola mi stava stretta… ne avrei gradito molte altre. Si materializzano gli spettri dell’infanzia… Ritorno al cesso delle donne… ennesimo conato… Le chiedo di aiutarmi a somatizzare una perdita perché la mia fragilità è al culmine. Il suo volto si accende di un incazzo atteso… merda non l’avevo mai vista così, la figlia dei fiori… mi apostrofa con parole per nulla gentili… mi tocca laddove a nessuno è… era permesso. Adesso ascolto… finalmente ascolto… sono inerme… ho bisogno di quelle parole… come delle sue essenze… come del suo parlare piano…
Ma forse è tardi. Ho il timore di aver perso un amica… con aria dolente la saluto, mentre cammino sull’ asfalto intriso di pioggia… in solitudine aspetto l'alba vicino all'acqua.
23 commenti:
mmm... che rappresenta?
notte
la bellezza di un momento di solitudine.
p.s. io ho bisogno della mia solitudine, spesso, e la amo. da solo con me ci sto bene.....anche per te è così?
si...sempre vicino all'acqua ma con molta ipocrisia da smaltire.
In solitudine.
Hola
Quiero decirte que tu blog
esta esplendido
divertido y sobre todo muy interesante
de verdad
y espeor que pases por el
mio
Sono sicura che Rachele ha avuto questo sfogo proprio per choccarti, perché ha capito che avevi bisogno di uscire dalla tua solitudine e di sfogarti con qualcuno. Qualche volta per uscire da certe situazioni ci vuole una cura d'urto: lei te l'ha data. Spetta a te adesso metabolizzarla per andare oltre il tuo dolore.I veri amici spesso servono a questo.
a me piace molto la solitutide e la pioggia...ci sono momenti che ho bisogno di stare solo.....
ciao buon week
Già ammettere le proprie ipocrisie è un passo non da poco verso la comprensione di se stessi,come un cancro che ti attanaglia,che rapisce le tue amicizie.Un danzare in solitudine di un ballo già suonato,come in una stanza di specchi alcuni verticali altri sul pavimento che riflettono immagini a noi sconosciute,ma che ci danno l'impronta di sembrare qualcuno,e mucchi di polvere bianca da aspirare nelle proprie ansie.L'acqua specchio unico di una personalità riflessa a volte lòa nostra altre no.
A parte il fatto che questo è il mio episodio preferito e mi ha dato i brividi...non è facile amare e lasciarsi amare, e ognuno sbaglia a suo modo in questo campo, spesso nello stesso identico modo delle volte precedenti. Però è per quello che bisogna lasciarsi amare...
Stare da soli a volte aiuta, ma l'importante è non abituarsi...
Io penso che non esista solitudine più misteriosa del sentirsi solo, dello stare da solo, del cercare solo se stesso.
Mi piaci come scrivi, mi appassiona il tuo frammentato e frammentario modo di esporre, molto simile alle precarie vite che conduciamo in questa quotidianità che sa di assurda "normalità".
Un saluto
Rachele non ti lascerà sola.lo sao.Non è da lei. Senti questo profumo ..seguine la traccia.
un sorriso
Holden
capisco meglio ora.
gli Afterhours dicono che "l' amore rende soli" ed è tragicamente vero. in fondo però si può stare bene se non sai stare da solo con te?....io penso di no. per Rachele non temere, passerà, considera che anche lei ha bisogmo delle sue solitudini e delle sue terapie.
Vicino al mare si è sempre se stessi,ci si racconta,si è veri... l'amicizia è come il mare,non ci abbandona, resta in silenzio,a volte ci sconvolge,ci travolge..a volte..
un abbraccio
Io con la mia solitudine sto benissimo, senza le persone a me più care però sono niente...
Stare sola con me stessa non mi spaventa...il mio eccelso rifugio.
ma è vero senza le persone care...
l' amore rende soli...è vero anche questo...
@ holden
Rachele è un amica o il mio alter ego? Non il mio uomo.
...sapevo chi è Rachele, non temere non ci è stato nessun fraitendimento.
elsa su su e sfogati pure,ti fa bene!
@ Stella
bisogna aprirsi con se stessi e mai far finta che certe cose non siano. Serena sono sempre Elsa.
Le persone che hanno avuto accesso alla tua anima non potranno voltarti le spalle... non sopporterebbero di portare da sole i vostri segreti...
la solitudine è fondamentale, almeno credo. Essenziale perchè permette di ricongiungersi con se stessi oltrepassando tutti i livelli di connessione che ci costruiamo all'esterno. E' un momento di profonda crescita se si ha la forza e l'onestà di "guardare" con estrema limpidezza senza giudizio e senza inganno. E' un po' come il vuoto che diventa punto di partenza per molto altro. ... bacio
leggendoti mi è venuto in mente che non amo il mare, eppure ho composto una suonata che si intitola "l' acqua"....curioso no?
si curioso...:)
che ricchezza avere un'amica come la tua Rachele...
Posta un commento