domenica 5 ottobre 2008

riflessioni...


Gli italiani brava gente.

"Un cinese di m... ( così pudicamente di puntini sospensivi sempre più si riempiono i giornali):
spacchiamogli la faccia. Spaccata. Una somala all'aeroporto con quattro bambini: li avrà sicuramente rubati. Teniamola in gabbia qualche ora e confesserà. Tenuta. Non ha confessato erano suoi nipoti. Un senegalese con bancarella: ruba posto e clienti. Spostiamolo a mazzate. Spostato. Un ragazzino rumeno morto bruciato: uno di meno. Scriviamolo sui muri. Scritto. Negri a decine in un palazzo del quartiere: assediamolo. Assediato. Un nero italiano che gioca nell' Inter, gridiamolo in campo e sugli spalti. Non ci sono italiani neri. Gridato. "
"Ma sono episodi isolati, nervosismi privati che nulla c'entrano con il razzismo: chi è quel cieco e sordo che non vede e non sente qual'è il sentimento genuino degli italiani brava gente? " M. F
Ne vogliamo parlare ? Un invito a tutti Voi... Elsa

23 commenti:

Nessuno ha detto...

Penso che il clima di grave intolleranza che si respira in questo nostro Paese sia il lascito non di una sola cultura politica, ma dell'annullamento della differenza.
Quando io e te non ci riconosciamo nella differenza che genera cultura - e quindi consapevolezza di vivere cercando nell'altro ciò che forse io non ho perchè proveniente da un ambiente differente e diverso - allora diventa facile e, purtroppo , ricorsivo l'intervento degenerativo.
Bisogna partire dalla scuola, insegnare la differenza come comprensione dell'altro, quell'Altro che è se stessi in modo diverso.

Un saluto, buona domenica

riri ha detto...

Ciao Elsa,viviamo un brutto momento che mi fa vergognare di essere italiana.L'intolleranza e la diffidenza ora accompagnano sempre di più episodi di violenza becera e gratuita.Non ti nascondo che i ragazzi neri e non solo,che abitano nel mio quartiere sono visti come una minaccia..ma loro hanno paura..sì paura di noi italiani brava gente?
Un abbraccio

johnny ha detto...

è facile non guardare e non ammettere, dimenticare che in molti paesi siamo stati, e siamo ancora, noi gli immigrati. che poi dico "noi", ma per me non ha alcun senso, come non ha alcun senso il sentirmi italiano piuttosto che francese o tedesco, non ha alcun senso stringere un patriottismo idiota che poi si sfoga nel tifo calcistico, non ha alcn senso stringere una bandiera che non mi serve a niente, che non mi dice niente, non ha alcun senso sentirmi migliore solo perchè sono nato per puro caso in questo paese, che tra l' altro sotto molti aspeti sta nella merda. allora cosa c'è? c'è che l' italia è fondamentalmente un paese ignorante, inetto persino nel razzismo. perchè è ignoranz questa, e scempio della ragione, di persone ce come pecore si fanno spingere, e piùttosto che pensare, chetentare di capire cosa succede, puntano il dito all immigrto , al nero, al rumeno. è un' idiozia tutta italiana. però gli atleti neri che vincono le medaglie, quelli si sono italiani. questa è stupidità, ed è molo triste che se ne debba parlare. io la vivo sulla pelle, non sempre ma qualche volta si, poiché io stesso sono per metà straniero e di pelle scura. forse le mie posizioni sono un po' estreme, ma la verità è questa. la tolleranza è una parola senza senso, io non ti tollero ti accetto perchè esisti, il resto penso non conti.

Luigina ha detto...

Elsa non mi ritrovo nel cliché di italiano razzista. A mio parere i responsabili del clima che si è creato nel nostro paese è imputabile principalmente ai media che danno risalto solo a questi episodi deprecabili, a mio avviso strumentalizzati anche politicamente, e dimenticano tutti gli episodi positivi ed meritevoli di altrettanto risalto di in silenzio favorisce l'integrazione razziale,l'educazione, l'assistenza

Elsa ha detto...

In parte sono d'accordo con Te,
ma iniziano ad esser troppi.
Non vuole essere un accusa generale al Cittadino Italiano, ma una constatazione di problemi mai risolti e che oggi secondo me, a partire dagli stadi si finisce con la forza del branco con troppa facilità armati di disprezzo per la vita altrui...per poi finire in una cella a suplicare di non raccontare nulla ai genitori!!!
Immaturità o cosa??? o cosa.

Anna ha detto...

Ne parlerò Elsa cara.
Ho tutta la rabbia covata dentro in questo mese.C'è da parlare di questo e di molto altro. C'è da essere tristi ed incazzati. Mi domando se queste cose le vediamo così macroscopiche solo noi qui. Altrove le persone sembrano cieche e rincretinite.
Un bacio, a presto.

leorso ha detto...

Il mio post l'hai già letto

Elsa ha detto...

Ciao Anna e bentornata...
Penso che i media per interesse spesso non danno il giusto valore alle cose. Ma in questo caso i morti ci sono...non bastavano più gli insulti adesso bisogna sparare o pestare il l'immigrato.Domani mi domando di cosa avrano bisogno le insane voglie di certi personaggi.
Luigina ha ragione quando dice che non fa notizia scrivere sulle buone azioni che pure ci sono...Ma forse per discrezione è meglio che certe iniziative in quanto buone rimangano al loro posto anche senza la prima pagina dei giornali.
Diversamente verrebbero sporcate nella loro essenza.
Per il resto trovo profondamente ingiusto quello che accade nel mio Paese e come Te sono incazzata.
Fan culo alla riforma Gelmini e quindi alla scuola ( ci vorrebe un altro post), alla famiglia italiana cosa manca? Perchè giustificano sempre i figli? Come leggo lassù in alto, manca la cultura dell'annullamento della differenza...Roba per gente erudita? NO...Pane per ognuno.
Non abbiamo imparato nulla dai nostri morti all'estero, dalla loro intregazione sociale, dal fatto che molti non ritornerebbero più quì.
Io posso capire la goliardata di un adolescente, entro certi limti sia chiaro!!! Ma non accetto in nessun modo la realtà che stiamo vivendo. Il sudiciume da cui si fanno penetrare certi pesonaggi.
In Italia certi costumi non sono mai stati sconfitti...Ritengo quindi che la Famiglia debba essere parte in causa...la Principale. Cazzo ma come si fa a raggiungere un orgasmo ( di qualunque natura esso sia) nel ledere la dignità di un altro prima di finirlo? Io non ci arrivo proprio. Tristezza e incazzatura.

Gianna ha detto...

Viandante, partire dalla scuola? Ma stai scherzando ? Un bimbo viene partorito in classe e gli insegnanti lo allevano e lo educano?

Nicolanondoc ha detto...

Io sono un immigrato di questa nostra patria e capisco benissimo che non è facile essere integrato in questo paese...

Mi permetto di copiare alcune frasi di una mia carissima amica:

E’ l’ora che i negri trascinano
pesanti valigie e la loro
povera vita
tagliata alle radici
su faticosi marciapiedi accanto
a altri destini sfigurati,che la metropoli
alimenta assieme ai topi e alle carcasse
sventrate d’automobili:
s’avverte
più greve il fiato della piazza…


Un abbraccio da tutti noi.

Mcloud ha detto...

Pura follia... in cui ci può anche stare una parte di razzismo... ma alla base credo che ci sia il completo disorientamento di molti di noi che riescono a vedere solo la clandestinità e l'illegalità in cui vivono molti immigrati... a questo si aggiunge anche una buona dose di sana ignoranza... nel senso più lato del termine...

acquachiara net ha detto...

"dividi ed impera" dicevano gli antichi romani e questo ha sempre fatto scuola, oggi più che mai.
Tutto ciò che unisce universalmente viene regolarmente distrutto in nome del potere di pochi, un gioco perverso alimentato da ignoranza e preconcetti che non si ha nessuna volontà di debellare e che, nei suoi cicli storici, ha sempre portato a grandi distruzioni regolarmente pagate dai più deboli.
Rotshild (spero si scriva così) nel 1740 dichiarava
"dobbiamo finanziare progetti di guerra presiedendo comitati di pace in modo che nessuno dei contendenti possa trarne vantaggio"
e la sua banca ancora oggi finanzia le lobby del potere con enormi guadagni.
Finanziò Napoleone e Hitler, solo per citare due nomi, ed è passata indenne in secoli di guerra a spese di un numero impressionante di morti.
Sarà molto difficile creare un'onda di contrasto ma bisogna provarci, almeno a livello personale, cambiando in primis se stesi e non partecipando più energeticamente ai fatti.
L'eccesso di coinvolgimento emotivo finisce per fare l'interesse di quello che vorremmo contrastare sostenendolo, certo non è facile, ma fin che questa gente avrà alimento e sostegno continuerà la sua azione devastante.

:-))

Ishtar ha detto...

Post molto azzeccato e purtroppo attualissimo...
Noi che non siamo così che se è questa l'italia preferiremo essere stranieri, a noi non ci resta che urlare il nostro disappunto!
Ciao sorre

dawoR*** ha detto...

andiamo sempre peggio...
dawoR***

Angelo ha detto...

Indubbiamente le azioni compiute con chiaro segno di razzismo non vanno bene a nessuno e quindi vanno punite. Devo anche dire che se ne sontono moltissime fatte da stranieri nei confronti degli italiani. Secondo me è proprio la società che degradata fino a un punto di non ritorno.

Anonimo ha detto...

Che dire....
Mi fermo a pensare a moltissimi amici che ho e che provengono da tutto il mondo. mi fermo a pensare a quanto riescono a darmi. mi fermo a pensare alle cene passate insieme senza barriere, senza ipocrisie ma con solo la voglia di viverci. mi fermo a pensare.... e vedo solo una paura fottuta dell'altro che poi, se diverso da noi, ci fa comodo spaccargli il muso. mi fermo a pensare e vedo solo giudizi e una nuova forma di follia. Mi fermo a pensare ....
Ps. sto meglio carissima, sto meglio...nonostante tutto :-D

jasna ha detto...

la mia Elsa che pone sempre ottimi quesiti.... premetto che non amo il furfante il tossoco lo spacciatore il pedofilo e qualsiasi altra forma di violenza contro un altra persaona. con questo non volglio dire che sono razzista . ma bensi , che contro alla violenza che si produce al un altro individuo divento razzista. sia che questo sia un bastardo bianco o un bastardo nero. Ho profondamente rispetto per la cultura altrui bianca o nera sono tollerante e interessata verso una persona diversa da me ,per colore di pelle , lingua , religione ecc. credo , e con questo non voglio giustificare nessuno, che gli orrori che sono sfociati in questi ultimi anni abbiano fatto si che la gente sia diventata intollernte a tutto e a tutti. vuoi per stanchezza , vuoi per paura. sono molto vicina a tutte quelle persone che nonostante vengano additate combattono quotidianamente per conquistarsi la propria dignita. che dovrebbe essere un diritto inviolabile.

Kat ha detto...

pienamente daccordo con le parole di jhonny.

il razzismo continuerà ad esserci, insieme all' ipocrisia del "non sono razzista, però..."

niente cambierà fino a che noteremo il colore della pelle, finche già da bambini si emargina il diverso, finchè non saremo tutti cittadini del mondo.

è troppo facile dire "tornatene al tuo paese","i negri sono diversi, puzzano"e altre espressioni che "la brava gente" per le strade sforna con disinvoltura....

credo che ai miei genitori verrebbe un infarto se sposassi un ragazzo di un altra etnia. e questo se non è razzismo, cosa è?e pensare che i miei brava gente lo sono...


scusa elsa, non volevo dilungarmi...

Valen ha detto...

"... E' giusto che i colpevoli paghino i loro crimini, ma non solo gli "immigrati".
In Italia una donna su tre denuncia di avere subìto violenza tra le mura domestiche. In casa, e non nel campo rom. In casa, e non per strada da un immigrato. Nella sua casa e per mano di suo marito. In questo periodo si è parlato molto di violenza, e se un immigrato violenta una donna non esitiamo a condannarlo. Ma tacitamente si accetta che "gli uomini italiani" usino violenza sulle donne, dentro le proprie case. Quasi come dire: "Le nostre donne possiamo maltrattarle solo noi"..... "
mi è sembrato opportuno questo articolo di Laura Lucchini per INTERNAZIONALE

Luca ha detto...

Ti rispondo con il mio ultimo post...

Elsa ha detto...

un grazie a tutti.
Elsa

Nadia ha detto...

Quello che mi stupisce è che si pensa che certe situazioni sono solo esclusivamente italiane perchè non è così. Tutti i paesi che hanno aperto le frontiere hanno avuto questi problemi e noi, oltretutto, siamo stati fra gli ultimi definiti industrializzati. Ci vuole tempo e la volontà di risolverli da parte di tutti.

Nessuno ha detto...

Mi permetto di rispondere a Stella: non sto scherzando, oggi la famiglia (io le scuole le frequento perchè ci lavoro, sono docente di liceo) non esiste.
L'adolescente trascorre dal lunedì al venerdì i giorni in casa della madre,il fine settimana dal padre in un'altra città.
Ci vogliamo interrogare? Ce ne vogliamo sbattere i maroni?
Penso alla scuola come un modo d'essere, non formale ma sostanziale.
O ,almeno, così faccio io scuola, così ne parlo, così ne scrivo, così desidererei che sia.
Porsi domande non è mai azzardato, ma pensare con le categorie stereotipate di 30 anni fa mi sembra assurdo!