Giornata decisamente faticosa, sveglia all'alba, mi ritrovo al tramonto... dopo le ultime due consulenze, mi manca il fiato e sento la necessità di calmare il bruciore al mio stomaco. Osservo il mio orologio, manca un quarto alle otto. Mi chiamano dal pub… dicono di passare che Rachele ha lasciato qualcosa per me. Ho proprio bisogno di lei… della sua calma, dei suoi fiori, del suo the verde.
Mi precipito al pub, nella mia mente… la certezza di trovarla li. Mi guardo attorno, ho i piedi che mi fanno male… vorrei sfilarmi i tacchi sotto un tavolo, non riesco a vederla. Dal barman mi viene consegnato un biglietto. “Amica, vado via per un po’… non ho voluto salutarti di persona perché non amo le lacrime, e poi che sarà mai? Stacco la spina per poco. Non volermene… Tua Rachele”.
Inaspettatamente un dolore, il vuoto, un amica che va via in quel modo… La mia conchiglia si sbriciola e con essa le mie poche certezze. Avrei voglia di piangere mentre sorseggio il suo the verde. Ultimamente il suo amore per Marco… i suoi frequenti viaggi a Londra… io la vedevo serena. Cosa non avevo compreso… cosa non avevo percepito… quando l’avrei rivista.
Non era certo la prima volta che la figlia dei fiori staccava la spina… ma ne parlavamo sempre.
Questa volta no. Sfilo i tacchi sotto il tavolo… cerco di razionalizzare dove non si può. Ordino un altro the verde. Cerco di scaldarmi dentro. Penso alle due bambine che sulla riva si rincorrevano, cadevano, si rialzavano per correre ancora. Mi vengono in mente le sue essenze profumate… il suo modo di esprimersi cosi serafico… persa nei miei pensieri con i piedi oramai nudi sulla moquette.
Arriva Marco e mi dice che Rachele ha lasciato un biglietto anche a lui… a questo punto penso che Rachele voleva allontanarsi proprio da Marco e che due biglietti sterili potevano essere la soluzione migliore. Entrambi siamo spaesati e Marco profondamente addolorato. Non oso chiedere nulla riguardo lui e Rachele… mi parrebbe di violare qualcosa. Non mi perdonerei un scortesia simile.
Con il suo sguardo mi pone tante domande alle quali non so rispondere. Rimango in silenzio con i piedi che si accartocciano… Marco si accorge e mi porge la sua mano… lascio che mi stringa, siamo vulnerabili entrambi senza un perché… Rachele ha voluto così.
Usciamo dal locale, il profumo del fritto misto impregna anche il nostro animo. Fuori piove, di una pioggia che non vuole smettere… stavolta sono io che non ho voglia di guidare e mi lascio trasportare piegata da quell’assenza.
Mi accompagna sotto casa, lo invito a salire, gli offro del mirto… non risparmio neppure me stessa.
Marco mi parla, osservo le sue labbra ma non comprendo ciò che dice… in quell’attimo prendo ciò che mi serve… prepotente lo bacio… risponde al mio invito… mi osserva stupito… io lo osservo distratta… mi sfila la formalità… avrei voluto la strapasse… le nostre labbra si perdono feroci in un vortice di passione… le nostre mani cercano Oltre… mi bacia ovunque... bacio ogni centimetro del suo corpo… Il desiderio ci conduce lungo rigagnoli da profanare. La sua bocca mi percorre suadente ed io lascio che lui mi viaggi completamente… toccarlo, sentirlo, volerlo era quello che desideravo... Era come viaggiare su un tir californiano, possente la stabilità dell'asfalto, entrambi sulla nostra avenue. Ci siamo presi qualcosa l’uno dell’altro in modo smanioso… stremati ma vivi... distesi e sfiniti... evitiamo di scambiarci qualsiasi parola… Ad entrambi mancava Rachele… forse abbiamo condiviso la sua assenza.
Mi precipito al pub, nella mia mente… la certezza di trovarla li. Mi guardo attorno, ho i piedi che mi fanno male… vorrei sfilarmi i tacchi sotto un tavolo, non riesco a vederla. Dal barman mi viene consegnato un biglietto. “Amica, vado via per un po’… non ho voluto salutarti di persona perché non amo le lacrime, e poi che sarà mai? Stacco la spina per poco. Non volermene… Tua Rachele”.
Inaspettatamente un dolore, il vuoto, un amica che va via in quel modo… La mia conchiglia si sbriciola e con essa le mie poche certezze. Avrei voglia di piangere mentre sorseggio il suo the verde. Ultimamente il suo amore per Marco… i suoi frequenti viaggi a Londra… io la vedevo serena. Cosa non avevo compreso… cosa non avevo percepito… quando l’avrei rivista.
Non era certo la prima volta che la figlia dei fiori staccava la spina… ma ne parlavamo sempre.
Questa volta no. Sfilo i tacchi sotto il tavolo… cerco di razionalizzare dove non si può. Ordino un altro the verde. Cerco di scaldarmi dentro. Penso alle due bambine che sulla riva si rincorrevano, cadevano, si rialzavano per correre ancora. Mi vengono in mente le sue essenze profumate… il suo modo di esprimersi cosi serafico… persa nei miei pensieri con i piedi oramai nudi sulla moquette.
Arriva Marco e mi dice che Rachele ha lasciato un biglietto anche a lui… a questo punto penso che Rachele voleva allontanarsi proprio da Marco e che due biglietti sterili potevano essere la soluzione migliore. Entrambi siamo spaesati e Marco profondamente addolorato. Non oso chiedere nulla riguardo lui e Rachele… mi parrebbe di violare qualcosa. Non mi perdonerei un scortesia simile.
Con il suo sguardo mi pone tante domande alle quali non so rispondere. Rimango in silenzio con i piedi che si accartocciano… Marco si accorge e mi porge la sua mano… lascio che mi stringa, siamo vulnerabili entrambi senza un perché… Rachele ha voluto così.
Usciamo dal locale, il profumo del fritto misto impregna anche il nostro animo. Fuori piove, di una pioggia che non vuole smettere… stavolta sono io che non ho voglia di guidare e mi lascio trasportare piegata da quell’assenza.
Mi accompagna sotto casa, lo invito a salire, gli offro del mirto… non risparmio neppure me stessa.
Marco mi parla, osservo le sue labbra ma non comprendo ciò che dice… in quell’attimo prendo ciò che mi serve… prepotente lo bacio… risponde al mio invito… mi osserva stupito… io lo osservo distratta… mi sfila la formalità… avrei voluto la strapasse… le nostre labbra si perdono feroci in un vortice di passione… le nostre mani cercano Oltre… mi bacia ovunque... bacio ogni centimetro del suo corpo… Il desiderio ci conduce lungo rigagnoli da profanare. La sua bocca mi percorre suadente ed io lascio che lui mi viaggi completamente… toccarlo, sentirlo, volerlo era quello che desideravo... Era come viaggiare su un tir californiano, possente la stabilità dell'asfalto, entrambi sulla nostra avenue. Ci siamo presi qualcosa l’uno dell’altro in modo smanioso… stremati ma vivi... distesi e sfiniti... evitiamo di scambiarci qualsiasi parola… Ad entrambi mancava Rachele… forse abbiamo condiviso la sua assenza.
Ci salutiamo... con le dita gli sfioro le labbra, lui, piano scende oltre quelle... finiamo sotto una doccia, ancora ci scambiamo il sale sulla pelle... Marco sfoglia le pagine del mio mare, scivolando istintivamente laddove i miei fianchi , le sue spalle... forse inziavamo a vederci e non solo ad ascoltarci.
Nessuna parola... Mentre una porta si chiude.
Tengo stretta la mia conchiglia... Non so se avrei mai dovuto chiedere scusa per quella notte...
Un sentire uguale nello stesso istante durante il medesimo volo.
Elsa
31 commenti:
Quante emozioni..passione..abbandono..
ricerca..un vortice in cui perdersi..
@ Luca
Rachele latitante...
non è da me... lo giuro.
@ wilson
cosa non è da Te???
prometto che ti riposto ... il quo blog si è mangiato il mio commento... e sono incazzata!
La latitanza di un'assente e la presenza di un istinto nascosto.
Direi, sublime.
Manco da molto nel tuo spazio, ma così è - anche - la vita.Oggi ti ho letto in una bella, coinvolgente pagina, ma per non so quale alchimia mi sono improvvisamente ritrovata sotto gli occhi i tuoi lontanissimi post e, sulla strada del ritorno, mi sono soffermata sulle fotografie. Tutte splendide, tutte invitano all'indagine, all'approfondimento e tutte mi lasciano col desiderio di tornare.Mi hai regalato un'ora splendida. Ti abbraccio e buona settimana. muccina
@ il viandante
la latitanza cela ma si svela.
Ti ringrazio per il sublime:)
@ Renata
Tu rendi felice me per le tue parole... Rimango basita e sono contenta per la profondità che il mio mare ti ha donato.Ti ringrazio:)
Elsa che emozione! E' proprio avvenuto! Ho letto d'un fiato. Aspetto la prossima puntata. Ti abbraccio
@ luigina
ciò che scrivo fa parte di ciò che si tange.
come dice Cesco "criptica"... al punto giusto dico io:)
Ciao Elsa, anch'io manco da un pò qui e devo dire che mi sono sentita presa nel tuo vortice.. Il tuo modo di "raccontare" mi piace, è istintivo, impulsivo,salato, è come il mare dà e prende....come una danza a due, non è "rubare".. e perdersi tra le sue onde è bello...anche solo per una notte..
Grazie.
@ riri
bentornata:)) anche a me spesso manca il tempo, hai quasi descritto un tango argentino, il mare è così, si ritrae per avvolgerti ancora:)
ps chi dice che è una sola notte...
A posteriori, quindi, se rachele non avesse fatto quella scelta, tu e Marco non avreste vissuto queste emozioni (o forse sì, ma non nella stessa maniera).
Perciò, cosa dici:
è la mancanza di una persona cara ad essere l'innesco per stringere gli animi nell'immediato e poi fare esplodere i pensieri?
La "porta che si chiude" è una causa o un effetto?
Complimenti per la narrazione!
Elsa guarda la posta
La percezione della mancanza di Rachele vi ha spinti uno nelle braccia dell'altro in un impeto di passione che ha colmato il senso del vostro vuoto.
Bello coinvolgente ed emozionante.
Grazie per il passaggio un saluto e buon inizio settimana!
Grazie :)
Come spesso accade con i tuoi post, ho letto d'un sol fiato.... Emozionante....
Cara Elsa, una sola notte..potrebbe racchiudere la vita..no, non basta;-)
Buona giornata
azzzzzz e questo perchè Marco era l'amore di Rachele... iiiii che amica
@ valentino
chi mi segue da tempo... ( legge bene i post) può trovare nelle loro serate qualche indizio.
Elsa completa Rachele e viceversa, la loro amicizia non si discutte.
Lei è andata via...ma perchè?
.................................
@ confinidiversi
Ti ringrazio molto, alle volte razionalizzare troppo è come "un petalo in meno"...:))
@ sride
gr gr grazieeeeee
@ gabry
@ aquachiara
vi ringraziio:)
con questo governo... penso che Rachele se ne sia andata in esilio politico a Cuba od in Brasile
Allora siamo in due a proposito di "latitanti" ;)
@ l'incarcerato
siamo fuori tema sicuramente.
Rachele quando ritornerà e se ritornerà sono convinta che nn ci racconterà di nessun esilio politico.
Mi spiace che sia prevalso un sentore sbagliato.
la luce della finestra è un controluce morbido: penetra le mura della stanza disegnando nel buio solo alcuni contorni. così le ombre parlano.
wow! che emozione! quelle emozioni che fanno accaponare la pelle , come piace a me... ieri ti avevo scritto un bel commento ma il tuo blog me lo ha mangiato .....ieri pomeriggio quando l'ho letto... mi ero appena alzata da una travolgente mezzora di pura passione .... tempo rubato al tempo... di due amanti ... il mio lui.. ieri ci ha definito così... e mi è piaciuta la definizione, tanto che l'ho condivisa con te . rileggendoti ho provato le stesse emozioni di alcuni istanti prima. grazie e ciao
hola vortice di passioni, veramente travolgente!!!!
besito!!!
Un post travolgente, da leggere tutto ad un fiato... Come sempre... Aspetto la prossima puntata.. Un saluto
Attratta dal titolo del tuo blog...sono approdata qui e ...ho letto questo post che mi la lasciato senza parole. Scritto con un ritmo incalzante, mi ha coinvolta tantissimo. Dolore per una assenza o " un sentire uguale" forte, prepotente...o entrambe le cose?
@ serenella
benvenuta,
la dilettante che è in me ti ringrazia:)
entrambe le cose...la risposta.
L'ultima volta sono entrata a Gennaio, da allora ti ho cercato, stasera finalmete ti ho trovato e con questo post, assolutamente, hai dato un senso a quella ricerca.
Hai mai pensato di scrivere un libro?
Saluti Annabell
Posta un commento